Toc Toc!

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view post Posted on 23/9/2011, 11:36     +1   -1
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Kalliope Kanakaredes

Come al solito il vecchio Aristotele aveva pensato a tutto!
Quando Kalliope aveva comunicato alla famiglia, ma soprattutto al padre la sua volontà di trovarsi un lavoro per rendersi indipendente il genitore dapprima l'aveva guardata con occhi spalancati, poi si era messo a ridere scuotendo la testa.
Una volta terminato lo scoppio di risa aveva guardato la figlia che se ne stava seduta con le gambe accavallate, i gomiti appoggiati sul bracciali, le mani abbandonate in grembo con un leggero sorriso sul volto.
“Se ti conosco non cambierai idea con le mie argomentazioni giusto?”
chiese alla figlia che si limitò ad annuire sempre sorridendo.
“Va bene! Però lavoro e luogo li scelgo io!”
aveva capitolato alla fine il vecchio magnate greco.
E così Kalliope era partita con l'aereo di famiglia diretta in Italia dove una macchina l'aveva portata a destinazione, una villettina su due piani con giardino nel quartiere sud di Tiro.
Kalliope sapeva guidare, aveva il brevetto di volo e nautico, ma preferiva fare la passeggera per poter ammirare il panorama.
Una volta entrata in casa, mentre l'autista scaricava le sue innumerevoli valige, la maggior parte per le scarpe, sul tavolo del soggiorno la ragazza trovò una lettera del padre con le disposizioni per il suo nuovo lavoro.
”Devo insegnare in un accademia?”
lesse sbattendo gli occhi sorpresa
”Pozioni...per fortuna!”
aggiunse tirando un lungo respiro di sollievo.
La mattina seguente si alzò di buon ora per scegliere l'abbigliamento per l'occasione.
In quel periodo aveva la mania della moda anni sessanta così scelse una vestitino con fantasia a quadri, a cui abbinò un cappottino arancione per riprendere l'unica striscia di quel colore.
=Si sono fissata coi particolari!=
pensò mentre si infilava gli stivaletti di vernice neri.
Uscii e a passo svelto si diresse verso l'accademia.
Una volta dentro chiese informazioni per come raggiungere la presidenza e dopo aver guardato l'orologio per assicurarsi di non essere in ritardo, ma neanche troppo in anticipo, si sbottonò il cappotto e si diresse verso la presidenza.
Una volta davanti alla porta bussò.
”Toc toc!”
fece eco con la voce.



Edited by .:Kym:. - 26/9/2011, 13:15
 
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view post Posted on 25/9/2011, 19:36     +1   -1
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C'erano una volta tre fratelli [...] Dopo qualche tempo, i fratelli giunsero a un fiume troppo profondo per guardarlo [...] Tuttavia erano versati nelle arti magiche, cosi bastò loro agitare le bacchette per far comparire un ponte..

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Il preside dell'accademia era intento a guardare il cielo oltre le finestre del suo ufficio, le mani unite dietro alla schiena.
Gli occhi erano fissi in un punto casuale nel panorama, lo erano da una decina di minuti oramai.

Si destò con un sussulto quando sentì bussare alla porta.
Ci vollero alcuni secondi perché il mago ritornasse in sé ma poi capì l'accaduto: qualcuno lo attendeva fuori dal suo ufficio.
Strizzò gli occhi, stanchi per essere rimasti immobili per troppo tempo, e si avvicinò alla porta.

La aprì con uno scatto secco della maniglia.
*Buonasera* disse in segno di saluto verso la donna che aveva davanti.
 
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view post Posted on 26/9/2011, 11:38     +1   -1
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Kalliope Kanakaredes

=Sesto piano.....=
pensava Kalliope mentre saliva con passo svelto i gradini della scalinata
“Metterla a pian terreno no?”
disse mentre si appoggiava alla balaustra del terzo piano per riprendere fiato
=Scommetto che il mio caro paparino lo sapeva!=
fece un sorrisino sarcastico e riprese la salita.
Quando finalmente raggiunse il sesto piano aveva il fiato corto quindi di fermò un attimo prima di incamminarsi verso la porta della presidenza
“UFF....che caldo!”
disse sventolandosi il viso con un mano.
Si tolse il cappotto e lo sollevò con una mano vicino alla parete.
Quando ritirò la mano il cappotto rimase sospeso a mezz'aria, distante qualche millimetro dal muro.
Si lisciò le pieghe della gonna e si schiarì la voce.
Una volta davanti alla porta busso facendo eco con la voce ed attese.
Si sa che aspettare pazientemente non è propriamente uno dei punti forti di Kalliope.
Dopo qualche secondo stava già per bussare di nuovo quando la porta si aprì di scatto e lei rimase con la mano chiusa a pugno alzata per aria.
*Buonasera*
la salutò quello che doveva essere il preside dell'Accademia.
Kalliope riabbassò svelta la mano e sfoderò il migliore dei suoi sorrisi.
“Buonasera! Sono.....”
stava per presentarsi quando un luccichio alle sue spalle attirò la sua attenzione.
Entrò decisa all'interno della stanza, superò il focolare che ne occupava il centro, girò intorno alla cattedra e si fermò di fronte alla finestra ammirando il mare che si vedeva in lontananza.
“Si trovano conchiglie sulla riva?”
chiese voltandosi verso il mago che aveva lasciato sulla porta.
“Io adoro le conchiglie, credo di avere saccheggiato tutta la spiaggia di Mikonos!
Più tutte le altre spiagge che ho visitato!
Ho una collezione di conchiglie, ne ho tantissime...
ormai non le conto neanche più!
Capisco perché ha scelto questa stanza come ufficio!
La vista è magnifica!
Adoro il mare!”

disse senza fermarsi neanche una volta per riprendere fiato.
Poi sembrò ricordarsi di qualcosa e si colpì la tempia con due dita.
“L'ho fatto di nuovo....”
disse tornando sui suoi passi e fermandosi di fronte al mago
“Kalliope Kanakaredes”
si presentò tendendogli la mano
“Sono qui per il posto di professoressa di pozioni.”



Edited by .:Kym:. - 30/9/2011, 14:11
 
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view post Posted on 26/9/2011, 21:48     +1   -1
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C'erano una volta tre fratelli [...] Dopo qualche tempo, i fratelli giunsero a un fiume troppo profondo per guardarlo [...] Tuttavia erano versati nelle arti magiche, cosi bastò loro agitare le bacchette per far comparire un ponte..

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Con espressione completamente priva di sentimento, lasciò passare la donna, subendo la la sua performance di spontaneità.
Non sapeva sinceramente come prenderla. Cioè, era entrata nel suo ufficio senza permesso, si era affacciata verso il mare e aveva incominciato a parlare senza presentarsi e senza curarsi minimamente di chi aveva di fronte.
Era tutta nel suo mondo e si notava notevolmente.

Era da tempo che non incontrava una persona del genere.
La vita al Rifugio non era mai stata sconvolgente tanto da conoscere persone del genere.
In primis pensò che questo fosse stato un bene: lui era lì appunto per avere tranquillità.
Dopo qualche riga di pensiero invece accettò il fatto che, forse forse, un tocco di vivacità sarebbe stata di buon auspicio.

Si estraniò per un attimo dalla situazione, tanto che perse per un secondo il nome della donna ma capì che voleva candidarsi per il posto di pozioni.

Cercò di recuperare la calma e la serietà tipica del suo attuale carattere.
Fissò la donna con uno sguardo penetrante.
*Buongiorno signorina* salutò.
*Io sono Undrek Mithrandin, il preside della scuola di magia e stregoneria* disse tendendole la mano.

Senza aggiungere altro, con l'altra mano, fece cenno verso le poltrone.
 
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view post Posted on 30/9/2011, 13:27     +1   -1
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Kalliope Kanakaredes

Kalliope tornò sui suoi passi e si presentò al mago fermo sulla porta, sembrava quasi frastornato dall'improvviso fiume di parole che la ragazza gli aveva riversato addosso
*Buongiorno signorina*
salutò
*Io sono Undrek Mithrandin, il preside della scuola di magia e stregoneria*
aggiunse stringendole la mano.
Kalliope ricambio la stretta con decisione
“Niente signorina, mi chiami Kalliope!”
disse agitando una mano come se scacciasse una mosca.
Si diresse verso le poltrone indicate e si sedette in una da cui poteva continuare a vedere il mare.
“Chiedo scusa per l'irruenza ma non posso farci niente....”
scrollò le spalle
“Il vecchio Kanakaredes, mio padre, me lo dice sempre....
Kalliope devi essere più calma, soprattutto quando ti presenti per la prima volta!
Lascia spazio alla gente per parlare, non fare i tuoi soliti monologhi altrimenti si faranno un'espressione sbagliata di te!”

si bloccò e lanciò una sguardo di scusa al preside
“Lo sto facendo di nuovo vero?”
chiese accavallando le gambe e prendendosi un ginocchi con entrambe le mani intrecciando le dita.
“Non posso farci niente...sono fatta così...
perché fornire un'immagine falsa e ipocrita, meglio che la gente mi conosca subito per come sono...
Almeno io la penso cosi!”

concluse con un leggero sorriso



 
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view post Posted on 2/10/2011, 19:19     +1   -1
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C'erano una volta tre fratelli [...] Dopo qualche tempo, i fratelli giunsero a un fiume troppo profondo per guardarlo [...] Tuttavia erano versati nelle arti magiche, cosi bastò loro agitare le bacchette per far comparire un ponte..

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Il preside dell'accademia si stava appunto chiedendo se la persona che avesse davanti fosse solo pazza o anche saggia, quando questa disse qualcosa di molto saggio sull'ipocrisia.
Non poté che quotare e apprezzare il pensiero.
*Un pensiero davvero saggio* disse *ma si ricordi che non tutti potrebbero apprezzare il suo carattere* sentenziò solenne.

Si trattava di una strega assai bizzarra, chissà come sarebbe andato il colloquio.
Non aveva certamente intenzione di perdere tempo.
*Dunque signorina.. Kalliope..* si corresse con un colpo di tosse *ha detto di essere qui per il posto libero di pozioni* ricordò accompagnando la sua voce con dei gesti della mano.
*Ebbene.. ha qualche esperienza con la materia? Mi dica anche della sua formazione* chiese.
 
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view post Posted on 2/10/2011, 21:03     +1   -1
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Kalliope Kanakaredes

Kalliope lanciava fugaci occhiate al mare per poi riportare l'attenzione sul preside che continuava a stare in silenzio.
Cominciò a ciondolare piano il piede della gamba accavallata, lo faceva sempre quando era nervosa.
*Un pensiero davvero saggio*
disse il mago rompendo il silenzio
”ma si ricordi che non tutti potrebbero apprezzare il suo carattere*
concluse con aria solenne
“Ma lo so benissimo!”
affermò sorridendo la ragazza
“Per questo è meglio che mi conoscano subito per come sono!
Così anch'io evito di perdere tempo con persone superficiali che giudicano solo dalla prima impressione senza perdere neanche cinque minuti per conoscere meglio una persona!”

le scappò un mezzo sorriso e sollevò leggermente le spalle per chiedere scusa.
Aveva fatto di nuovo un monologo.
*Dunque signorina.. Kalliope..*
intervenne di nuovo il mago.
*ha detto di essere qui per il posto libero di pozioni...
Ebbene.. ha qualche esperienza con la materia?
Mi dica anche della sua formazione*

chiese tornando sull'argomento dell'incontro.
Calliope deglutì e si spostò leggermente in avanti sul bordo delle poltrona mantenendo la posizione con le gambe accavallate e le mani intrecciate sul ginocchio.
“Oltre all'ipocrisia....non tollero neanche le menzogne.....quindi sarò onesta!”
cominciò scandendo le parole adagio
”Non ho mai insegnato!
Non ho mai lavorato!
Pozioni era la mia materia preferita a scuola, ho vinto anche delle borse di studio in quella materia!”

deglutì e riprese a parlare guardando dritto negli occhi il suo interlocutore.
“Ho sempre amato, e amo tutt'ora, andare alla ricerca di vecchie formule e libri di pozioni antiche...
quando studiavo me ne sono inventate anche....
più che altro erano cose ludiche con un effetto a breve termine e del tutto innocuo...
adesso mi diletto nella creazione di unguenti, creme e trucchi...
anche se confesso di andare ancora in giro a cercare formule e ricette antiche per poi sperimentarle!”

disse con uno strano brillio negli occhi.
Tossi per schiarirsi la voce
“Ho studiato in Grecia ma ho fatto un anno a Parigi con un programma di scambio....”
lanciò un'altra occhiata al mare che brillava in lontananza
“Sono un disastro come referenze vero?”
chiese mordendosi il labbro inferiore.



 
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view post Posted on 7/10/2011, 20:37     +1   -1
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C'erano una volta tre fratelli [...] Dopo qualche tempo, i fratelli giunsero a un fiume troppo profondo per guardarlo [...] Tuttavia erano versati nelle arti magiche, cosi bastò loro agitare le bacchette per far comparire un ponte..

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Undrek Mithrandin inarcò le sopracciglia alla domanda posta dalla candidata professoressa.
"Sono un disastro con le referenze vero?" chiedeva.
In effetti la risposta era affermativa, ma c'era qualcosa che aveva spinto il preside a ben sperare sulla donna. Aveva motivazione e sicuramente voglia di mettersi in gioco.

*Beh, posso dire che non sono referenze che mi aspetto da un insegnante della mia scuola* rispose con sincerità.
*D'altro canto, se c'è l'impegno, la parte più importante del suo curriculum potrà scriverla lavorando qui al Rifugio dei Gargoyle* disse smorzando di gran lunga la tristezza della situazione.

Si mise a braccia conserte e attese qualche istante prima di ricominciare a parlare.
*Vedo in lei dello spirito, perciò* disse *se lei sarà in grado di consegnarmi un programma di sette anni di Pozioni, il posto sarà suo* finì trionfante.
*Il prima possibile* aggiunse immediatamente dopo con un cenno eloquente della testa.

Accennò un sorriso aspettando la reazione della strega in merito a quanto detto.
 
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view post Posted on 18/10/2011, 17:34     +1   -1
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Scusa l'attesa...ma ho avuto un periodo un pò incasinato....

Kalliope Kanakaredes

Calliope se ne stava seduto sul bordo della sedia, le gambe accavallate, le mani intrecciate sul ginocchio un piede che ciondolava leggermente su e giù, lo sguardo fisso sulla punta dello stivaletto.
" Sono un disastro con le referenze vero?"
aveva chiesto al termine dell'ennesimo monologo e adesso stava aspettando pazientemente la risposta del preside.
= Scommetto che il mio vecchio si farebbe delle grasse risate vedendomi qui sulle spine.... =
pensai continuando a ciondolare il piede.
*Beh, posso dire che non sono referenze che mi aspetto da un insegnante della mia scuola*
cominciò a parlare e Kalliope si demoralizzò subito a sentire quelle parole
= Quando torno lo trasformo in un rospo!=
pensò stizzita
*D'altro canto, se c'è l'impegno, la parte più importante del suo curriculum potrà scriverla lavorando qui al Rifugio dei Gargoyle*
Continuò mettendosi a braccia conserte.
Aspettò qualche istante poi riprese
*Vedo in lei dello spirito, perciò* disse *se lei sarà in grado di consegnarmi un programma di sette anni di Pozioni, il posto sarà suo*
concluse con aria quasi trionfante.
Kalliope lo guardò per qualche secondo sbattendo gli occhi incredula
" Si! Alla faccia del vecchio Kanakaredes!"
esultò alzandosi in piedi di scatto.
Poi ricordandosi dov'era si ricompose
"Ehm....programma di sette anni?
Ma perché programmare?
Soprattutto per un periodo così lungo....
Io sono per l'improvvisazione.....
magari posso proporre più pozioni e gli studenti devono sceglierne un certo numero per la lezione successiva.
Dando loro la possibilità di scegliere si evita di annoiarli e si tiene vivo l'interesse..."

mentre parlava, di nuovo a raffica, aveva preso a camminare su e giù entusiasta
*Il prima possibile*
le parole e l'eloquente cenno del capo del preside stroncarono sul nascere il suo entusiasmo, torno a sedersi guardando il mare sconfortata, non era portata a fare programmi, soprattutto così a lungo termine
=No, non voglio dargliela vinta!=
Tornò a guardare il preside
" Programma di sette anni...
il prima possibile...."

ripeté come se fosse un'automa.
Deglutì e si alzò lisciandosi le pieghe della gonna
" Avrà il mio programma quanto prima!"
disse con un leggero sorriso.

 
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view post Posted on 9/11/2011, 00:20     +1   -1
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C'erano una volta tre fratelli [...] Dopo qualche tempo, i fratelli giunsero a un fiume troppo profondo per guardarlo [...] Tuttavia erano versati nelle arti magiche, cosi bastò loro agitare le bacchette per far comparire un ponte..

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La donna stava evidentemente facendo i suoi calcoli.
Un programma di sette anni era una richiesta precisa e ben ponderata, una richiesta importante per vedere la solidità di un docente.

*Viene richiesto l'intero programma del corso che dovrà tenere il docente in questione, in questo caso lei, per un motivo molto semplice: avere la sicurezza che questi ha un percorso ben preciso* gesticolando *e corretto aggiungerei da seguire* disse.
*Se ce l'ha, la presidenza è nettamente sicura dell'organizzazione e della bravura del mago che ha di fronte, un buon piano di lezioni è un biglietto da visita che poche altre valutazioni possono sfatare* aggiunse con rapidità.

Fece leva con le mani sui braccioli della poltrona per alzarsi.
*Sperando di essere stato chiaro e..* inclinando la testa amichevolmente *..di ricevere al più presto il suo programma, direi che il colloquio finisce qui* finì tendendo la mano alla strega.
 
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